Quando ero piccola le mie nonne mi regalavano sempre pigiami, mutandine e calzini in occasione del mio compleanno. A voi succedeva lo stesso? Mi sono sempre chiesta il motivo e ho capito solo oggi perché lo facevano.
La storia della filosofia ci insegna che l’evoluzione del pensiero non si misura in base alle quantità delle risposte che l’uomo riesce a dare agli interrogativi che si pone, bensì in base alla qualità delle domande che tormentano le sue notti.
Le nonne – creature straordinarie che si avviano verso il tramonto della vita – hanno vissuto abbastanza da sapere quali sono le domande fondamentali:
«Hai mangiato?»
«Senti freddo/caldo?»
«Hai dormito abbastanza?»
Alle nonne, inoltre, non importa come ti vesti e quali accessori all’ultima moda indossi: ciò che interessa loro è il livello di adeguatezza del tuo abbigliamento intimo da giorno e da notte.
Perché una volta gettate via le nostre maschere pirandelliane e dismessi gli abiti della finzione quotidiana, nel momento preciso in cui mettiamo a nudo la nostra vera identità e riveliamo la fragilità umana che ci contraddistingue, ciò che conta davvero è che indossiamo delle mutande pulite. Pulite come la nostra anima.
Le nonne sanno cos’è l’essenziale: un buon pranzo, un cappotto per tenersi al caldo, una mutanda pulita e – possibilmente – andare a letto presto.
Ah… e trovarsi il fidanzato o la fidanzata, naturalmente.